I peggiori timori del tennis su Jannik Sinner si stanno avverando…
Roma — Era il predestinato. Il ragazzo d’oro che avrebbe guidato il tennis italiano — e mondiale — in una nuova era. E per un po’, Jannik Sinner ha mantenuto ogni promessa: vittorie storiche, trionfi contro i big, titoli importanti. Ma adesso, qualcosa sta cambiando. E quel “qualcosa” fa paura.
I peggiori timori del tennis su Jannik Sinner si stanno lentamente, inesorabilmente, avverando.
Da speranza a incognita?
Solo un anno fa, Sinner veniva celebrato come il nuovo re della racchetta. Dopo l’Australian Open 2024 e l’ascesa al numero 2 del mondo, sembrava destinato a spodestare Djokovic, Alcaraz e compagnia.
Ma negli ultimi mesi, l’aura d’invincibilità ha iniziato a vacillare.
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Prestazioni altalenanti.
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Stop fisici sospetti.
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Silenzi insoliti da parte del suo team.
Il dubbio s’insinua: e se fosse già al limite?
Il fantasma degli infortuni
Da marzo 2025, Sinner ha avuto più ritiri che titoli. Prima un problema all’anca, poi il polso, poi “stanchezza generale”. Ufficialmente, si parla di precauzione. Ma ufficiosamente, le voci sono più inquietanti.
“Il suo stile di gioco esplosivo chiede molto al fisico,” ha dichiarato un ex preparatore ATP. “Forse troppo.”
Alcuni analisti temono che Sinner stia vivendo quello che Nadal ha affrontato a 30 anni — ma a soli 23.
Il peso di un paese intero
Jannik non gioca solo per sé. Ogni volta che scende in campo, porta con sé le speranze di un’intera nazione.
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Gli sponsor lo spingono come volto globale.
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I media italiani lo definiscono “l’orgoglio nazionale”.
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I tifosi pretendono che vinca ogni torneo.
Ma tutto questo ha un prezzo.
“Sembra sempre più stanco, dentro e fuori dal campo,” ha detto un giornalista vicino al team Sinner. “Non è solo un problema fisico, ma anche mentale.”
Le interviste sono meno sorridenti. I post social meno frequenti. Jannik Sinner sta perdendo quella leggerezza che lo rendeva unico.
Gli avversari non hanno più paura
Fino a pochi mesi fa, affrontare Sinner significava dover fare la partita perfetta. Ora? I colleghi lo vedono come battibile. E inizia a vedersi anche nei risultati:
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Eliminiato prematuramente da giocatori fuori dalla top 20.
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Sconfitto da giovani emergenti senza esperienza nei Major.
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Errori banali nei momenti decisivi.
“Sinner è diventato prevedibile,” ha detto un ex coach. “E se perdi l’effetto sorpresa, perdi metà della battaglia.”
La pressione del trono
Con Djokovic ormai a fine corsa, Nadal ritirato e Federer nel mito, il tennis cercava un nuovo Re. E aveva puntato tutto su Sinner.
Ma la verità è che forse non è ancora pronto. Forse non vuole esserlo.
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Non cerca lo show.
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Non ama i riflettori.
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Vuole solo giocare — ma il gioco, ormai, è anche showbiz.
E se non si sente a suo agio in quel ruolo, il rischio è che si spenga.
Fine di un’illusione o solo un momento?
Siamo davvero di fronte a una crisi? O è solo una curva naturale, uno stop fisiologico per un atleta giovane?
La risposta nessuno la conosce. Ma una cosa è certa: il tennis mondiale ha bisogno di Sinner. Per i numeri, per il futuro, per la bellezza del suo gioco pulito e potente.
Se davvero i suoi peggiori timori si stanno realizzando, è ora che qualcuno nel suo team — o lui stesso — faccia un passo indietro per poter tornare avanti con forza.